Anello delle Sette Chiese
Il percorso escursionistico denominato anello delle sette chiese è un invito per farvi conoscere il nostro territorio da un punto di vista diverso dall’ordinario. Vi porteremo su di un balcone sul mare dove potrete viaggiare fra storia, natura e tradizioni scoprendo gli angoli più caratteristici del nostro comune, dove anche le cose più semplici diventano meraviglia. Celle Ligure è composto da diverse frazioni, ognuna con la sua storia e le sue tradizioni ancora oggi vive. Le chiese e le cappelle sono sempre state, prima ancora che un luogo di culto, un punto di aggregazione e scambio per tutte le comunità che da secoli abitano le nostre colline e conoscerne la storia arrivando a visitarle attraverso antichi percorsi regala emozioni sempre nuove e fa capire la magia della Liguria, fatta di pietra, natura che in pochi metri si trasforma da domestica in selvaggia, alimentando storie e leggende. Solo viaggiando lentamente, al ritmo dei passi, sarà possibile vivere tutto questo, perché la magia della Liguria può essere scoperta solo così.
L’anello si sviluppa in 15 km, con dislivello di 500 m, salendo rapidamente ma mantenendo poi la stessa quota, snodandosi fra sentieri e creuze, piccoli borghi, ruscelli, diversi ambienti naturali e toccando alcuni luoghi di grande interesse storico, come la casa natale di Papa Sisto IV o la torre Bregalla. È un percorso adatto a tutti e può essere suddiviso in itinerari più corti. Consigliamo di percorrerlo a piedi anche se diverse tratte sono percorribili in bicicletta
Il profilo altimetrico dell’intero percorso è descritto nella seguente immagine:
PRIMA TAPPA: Chiesa dell’Assunta – Celle Piani
Dopo il crollo della collina della Crocetta e la distruzione della preesistente cappella a seguito dell’esplosione provocata dalle forze tedesche il 25 aprile 1945, si decise di edificare una nuova chiesa nel 1954 su progetto dell’Architetto Enzo Magnani. Al suo interno si possono ammirare l’espressiva Via Crucis a graffito, opera di Enzo Rossi che occupa un’intera parete della chiesa, e l’acquasantiera, il pulpito e la balaustra opere di Emanuele Luzzati. L’esterno è decorato in facciata con uno straordinario rilievo in ceramica, che raffigura Maria Immacolata con San Michele e il Drago, opera del celebre artista Lucio Fontana; il sagrato, che riprende tramite un mosaico bianco e nero l’antica arte del “risseu” è stato progettato da Mario Rossello.
SECONDA TAPPA: Chiesa di S. Giovanni Battista e S.Lucia- Località Costa
Le prime notizie di questa cappella risalgono al 1606, quando viene menzionata come dedicata a S. Leonardo, anche se probabilmente esisteva già precedentemente. La dedica a S. Giovanni risale al 1619 ma si hanno notizie della festività dedicata alla natività del Battista già nel XV secolo; peculiarità della ricorrenza erano i caratteristici falò, tipici della cultura contadina, che ricordavano il contestuale solstizio d’estate e che ancora oggi, il 24 giugno, è facile riuscire a vedere. La Cappella fu oggetto di numerosi interventi che terminarono nei radicali lavori di restauro del 1815 e del 1896, da cui ne conseguì l’attuale aspetto.
TERZA TAPPA: Chiesa di San Lorenzo e Sant'Antonio Abate – Località Ferrari
La cappella risale al 1638. Nel 1958 fu affidato a Giobatta Badino l'incarico del restauro della chiesa ed il rifacimento del campanile, nel 1988 fu ridipinta la facciata. La cappella presenta una sola navata, mentre la facciata è tripartita da paraste ed è coronata da un timpano. Antistante la chiesa è un sagrato di ciottoli bianchi e neri risalente al 1902 e rifatto nel 1994. Lo storico cellese Gian Luigi Bruzzone, nel suo pregevole saggio sulle vie di Celle, segnala, dell’interno, il pavimento, l’arredo, la pala di Maria Vergine col Bambino, l’affresco con il Santo nel medaglione della volta.
QUARTA TAPPA: Chiesa dei SS. Pietro e Donato – Località Brasi
Le prime notizie certe di questa costruzione datano al 1632, quando venne chiesta un’autorizzazione a celebrare messa nella Cappella dei Santi Pietro e Biagio, la sua prima intitolazione. Ma se diamo credito al Cartulario di Arnaldo Cumano e attribuiamo a questo edificio la denominazione da lui data di Ecclesia S. Petri de Costa nel 1181, ci troveremmo pertanto davanti al più antico edificio religioso di Celle Ligure, per quanto trasformato, all’interno, in epoca barocca, cui risalgono i due ovali ad affresco, dalle belle cornici, con i Santi Antonio ed Apollonia e la pala d’altare. Diversi boschi e terreni erano pertinenza della cappella, sino a qualche decennio fa luogo di feste e celebrazioni, specie nella ricorrenza di San Pietro.
QUINTA TAPPA: Chiesa di S. Giorgio - Località Sanda
Nel 1530 viene citata l’Eclesia Sancti Georgi de Cellis, nata per soddisfare le esigenze della comunità di Sanda, all’epoca dipendente dalla parrocchia di San Michele in Celle. L’iter per poter avere finalmente una propria parrocchia fu molto lungo e osteggiato a più riprese dalle autorità cellesi e ci vollero quasi 20 anni, dal 1621 al 1640, per poterci riuscire. A seguito di questa importante conquista, la chiesa venne ampliata e decorata a più riprese negli anni successivi fino ai primi anni del ‘900, con la decorazione a stucchi degli interni ad opera dell’albisolese Eugenio Besio. L’interno è diviso in tre navate, ottenute dalla progressiva demolizione di alcune cappelle laterali. All’interno sono custodite varie opere d’arte., fra le altre un crocifisso attribuito ad Antonio Brilla, autore pure della notevole Cassa Processionale dedicata al Santo, realizzata nel 1865, un quadro raffigurante Nostra Signora di Misericordia, probabilmente opera di Girolamo Brusco.
Non lontano dalla chiesa si trova l’oratorio dedicato a San Tommaso Apostolo, anch’esso, come l’oratorio di San Michele, della Confraternita dei Disciplinati. L’edificio di culto risale probabilmente alla seconda metà del Seicento e venne forse ricostruito intorno al 1728. Fra le altre opere d’arte e decorazioni vi è custodita la prima Cassa processionale di San Giorgio, acquistata a Genova nel 1679, pregevole opera lignea, di dimensioni ridotte, restaurata nell’anno 2000.
SESTA TAPPA: Chiesa dei SS. Giacomo e Filippo – Località Cassisi
L'edificazione originale è di età incerta ma la chiesetta è comunque già citata in documenti del 1586 e può essere tra le più antiche di Celle; la presenza di diversi stili suggerisce fasi diverse di costruzione come appare evidente dalla facciata in stile neoromanico cui si contrappone la navata, decorata in stile barocco. Nello stesso stile è anche l’altare, che presenta alle spalle un’interessante pala con Maria Vergine e i Santi titolari. Una curiosità è rappresentata dal piccolo campanile sul lato destro che ricorda, nella cuspide appuntita, il ben più imponente campanile della parrocchiale di San Michele Arcangelo dalla quale la cappella dipende.
SETTIMA TAPPA: Chiesa di Sant'Isidoro e Nostra Signora della Guardia – Località Pecorile
La caratteristica chiesetta che compare tra gli ulivi, verso la fine di via Pecorile, dedicata, oltre che alla Madonna della Guardia, a Sant’ Isidoro, Patrono degli Agricoltori, ed ai Santi Simone e Giuda, giunse a compimento negli anni 1850, quando ne fu portata a termine l’edificazione e venne consacrata. La sua costruzione, già autorizzata nel più lontano 1730 dal Vescovo di Savona, Agostino Maria Spinola, venne rimandata ed andò a rilento, forse per mancanza di fondi, forse per ritardi ed ostacoli; ancora nel 1837, l’erudito barnabita Gian Battista Spotorno, storico e letterato, alla “voce” Celle, del quarto volume dell’immenso “Dizionario” degli Stati di Sua Maestà il Re di Sardegna, curato dall’Abate Casalis, rammenta che la cappella si trova “non mai al suo termine condotta”; la chiesetta custodisce, tra altre opere decorative più recenti, un bassorilievo marmoreo con l’effigie Vergine e, del settecento, un reliquiario di legno intagliato ed un dipinto ovale raffigurante Sant’Isidoro. L’affresco sulla facciata, ridipinto nel 1977, riporta la tradizionale immagine di Benedetto Pareto inginocchiato dinanzi alla Vergine, iconografia della Madonna della Guardia di Genova.
Casa natale di Sisto IV
Il 21 luglio 1414, qui nacque Francesco della Rovere che diventerà nel 1471 Papa Sisto IV, 212° Pontefice della Chiesa Cattolica, fino alla sua morte avvenuta 13 anni dopo nel 1484. I suoi genitori furono il savonese Leonardo della Rovere e la genovese Luchina Monteleoni o Monleone, appartenente ad una famiglia nobile costretta all’esilio, che a Savona si dedicò con successo al commercio. La famiglia di Sisto IV era quindi di condizioni tutto sommato modeste, ma con i mezzi sufficienti per dare al piccolo Francesco un’educazione religiosa che gli permise studi approfonditi in campo filosofico e teologico, risalendo negli anni le scale gerarchiche sia accademiche, insegnando in diverse università italiane, fino ad essere insignito del titolo di Papa nel 1467. Sisto IV favorì la costituzione dell’Inquisizione spagnola e la crociata degli spagnoli contro i Mori. Sotto l’impulso di Sisto IV, a Roma vennero costruiti alcuni dei monumenti che ancora oggi la rendono celebre, come il Ponte Sisto o la Cappella Sistina che, proprio a Savona, ha una “sorella minore” visitabile presso il Duomo.
Torre Bregalla
Per tutto il Medioevo, lungo le nostre coste viene eretto un sistema di sorveglianza ed avviso per il traffico marittimo o minacce come invasioni o incursioni di bande di predoni più o meno organizzate, generalmente definite come saraceni o barbareschi pur se spesso composte anche da liguri o comunque da europei. Questo sistema di avviso era formato da una serie di torri di avvistamento poste in ottica l’una rispetto alle altre e sempre presidiate, in grado di comunicare fra di loro con bandiere durante il giorno e fuochi durante la notte e in grado di passare messaggi verso i porti, annunciando l’arrivo in tempi molto brevi di navi mercantili con i loro carichi.
In seguito, questo sistema perse gradualmente la sua funzione, fino ad arrivare all’abbandono e al riuso, come nel caso della torre Bregalla, usata per fini agricoli fino alla sua distruzione avvenuta nel 1944 ad opera degli occupanti tedeschi, proprio a causa della sua posizione, che la rendeva un ottimo punto di riferimento per le triangolazioni in caso di bombardamento.
Chiusura del percorso
Il percorso escursionistico prosegue percorrendo la strada in discesa che da Località Pecorile porta verso la Via Aurelia (località Roglio); da qui è possibile raggiungere la Pineta Bottini, un sito naturale che ospita un considerevole numero di alberi tipici della suggestiva macchia mediterranea e dal quale è possibile godere di una vista unica sull’abitato di Celle.
Utilizzando la funicolare è possibile scendere verso il centro storico e percorrerlo sia attraverso i caruggi su cui si affacciano edifici di grande valore artistico, sia lungo la sua passeggiata.
Per raggiungere Celle Piani suggeriamo di percorrere la suggestiva Passeggiata Romana, che unisce l’inizio di Via Alla Costa all’altezza del ponte di ferro (lato Celle centro) con l’incrocio di Via Trentun e Via Crocetta (lato Celle Piani). La passeggiata ripercorre la cresta rocciosa, proprio come l’antica strada romana, che era costruita all’interno per evitare gli ostacoli della frastagliatura costiera, ed è per questo che più che una passeggiata può essere considerata una camminata a picco sul mare.